Acciaierie e ferriere lombarde Falck
Tipologia Ente
Intestazione di autorità
- Intestazione
- Acciaierie e ferriere lombarde Falck
- Tipo
- anagrafica
Date di esistenza
- Data di istituzione/costituzione
- 1906-01-01
- Note
- 1906
- Data di soppressione/cessazione
- 1996-12-31
- Note
- 1996
Natura giuridica
- Qualifica
- Ente economico / impresa
- Qualifica
- Privato
Storia istituzionale
- Le acciaierie e ferriere lombarde Falck furono costituite a Milano nei primi anni del XX secolo, ma le origini dell'attività della famiglia risalgono al 1833, quando Giorgio Enrico Falck, alsaziano, si trasferì nel Lombardo-Veneto in qualità di consulente dell'antica azienda metallurgica dei Rubini, localizzata a Dongo (Co). Giunti alla terza generazione i Falck fondarono, nel 1906, la Società Anonima Acciaierie e Ferriere Lombarde, mediante l'unione della Ferriera di Dongo (risalente al 1818) e quella di Vobarno (Bs) (attiva dal 1868), nonché la contemporanea costruzione del nucleo degli stabilimenti di Sesto San Giovanni (Mi). Nel 1917 le Acciaierie e Ferriere Lombarde iniziarono i lavori di impianto della centrale idroelettrica di Boffetto in Valtellina, destinata ad alimentare i propri impianti siderurgici di Sesto San Giovanni, e ad essa seguirono altre quattordici centrali, l'ultima delle quali realizzata nel 1955. Nel corso degli anni la Falck ha costituito ed acquisito società operanti nel settore siderurgico e meccanico sino a raggiungere l'attuale configurazione di gruppo articolato e diversificato nel settore siderurgico: in particolare, nel 1924 ha rilevato dalla Banca Italiana di Sconto i Cantieri Metallurgici Italiani e nel 1935 ha costituito le Acciaierie di Bolzano, annoverata oggi tra le più importanti produttrici di acciai di alta qualità. Nel 1953, inoltre, ha partecipato alla costituzione della Stei, che ha impiantato a Tavazzano una centrale elettrica alimentata a metano. Approfittando della prolungata fase di espansione del settore, verificatasi negli anni Cinquanta e Sessanta, la Afl ha saputo sviluppare la propria posizione di azienda leader nell'industria privata della siderurgia, portando la produzione da duecentomila tonnellate annue ad un milione.
L'andamento discontinuo del ciclo siderurgico e l'avvio a livello mondiale di una nuova fase di riorganizzazione industriale e finanziaria hanno indotto la Falck, nel 1990, a razionalizzare il proprio portafoglio prodotti, identificando i business che, dopo adeguate politiche di rafforzamento, potessero acquisire un vantaggio competitivo di durata a livello internazionale; in tale quadro è rientrata la cessione della partecipazione nella Raccorderia Meridionale, e il rafforzamento, grazie ad accordi con l'Ilva, nel settore nastri speciali, lamiere speciali e dei prodotti lunghi in acciai speciali. Nel 1991 il programma di ristrutturazione ha portato al trasferimento delle attività industriali precedentemente svolte dalla capogruppo a quattro società costituite all'uopo: la Falck Nastri, la Falck Lamiere, la Trafilerie Vittoria, e la Novate Metallurgica Novomet, specializzata nella produzione di ferrocromo suraffinato nello stabilimento di Novate Mezzola in Val Chiavenna (So).
Ma restare nel settore siderurgico nelle condizioni dettate dal piano Davignon appariva impossibile. Per questo la Falck ha deciso di aderire al piano europeo di chiusure previsto nel quadro della Legge 481: nel 1995 vennero presentate al ministero dell'Industria le domande di smantellamento che riguardavano, per l'area di Sesto San Giovanni, le società Falck Nastri, Falck Lamiere, Falck Vittoria. Nel frattempo iniziarono le cessioni a terzi di numerose attività, prime tra le quali quelle delle Acciaierie di Bolzano, e previa l'autorizzazione della Commissione Europea e delle autorità nazionali, nonché il raggiungimento di un accordo con le autorità locali e con i sindacati operai, nel primo semestre del 1996 tutti gli impianti siderurgici di Sesto furono smantellati e, quindi, ridotti a rottame.